lunedì 16 maggio 2011

la balena spiaggiata

Il riferimento è a un capodoglio che, nel '43, decide di farsi un pisolo sulla spiaggia di San Giuliano e, pace all'anima sua, viene cannoneggiato. Poi squartato. Poi trasformato in sapone domestico e cibo per animali.
Perchè i romagnoli non hanno mezze misure.

Ora, noi neo balene atterrate qui tra il lusco e il brusco, ci troviamo in mezzo a una vita che non sognavamo nemmeno che potesse esistere, che non cambieremmo per nulla al mondo, che non vogliamo più abbandonare. Viviamo vicino al mare, con il cucciolo che ha le mani più nere del cugino mulatto a forza di stare in spiaggia (solo quelle per ora, ché non si può ancora stare nudi). Biciclettiamo tra viali alberati ricoperti da tonnellate di fiori di acacia e ubriacati dal profumo dei primissimi gelsomini misto alla salsedine. Ci ingozziamo di piada, squacquerone e rucola, che qua si compra un tanto al kilo al buffet dell'ipermercato. Ci lasciamo scivolare in bocca nuovi modi di dire, nuove espressioni, nuove parole dal gusto esotico, le proviamo, le assaporiamo, le riproponiamo tra le mura domestiche in attesa di sfoggiarle con nonchalance davanti ai locali. Ci sentiamo ogni giorno più integrati in questo piccolo mondo quasi antico.

Speriamo che non ci cannoneggino.

2 commenti:

Maddalena ha detto...

Direi di no, che non vi cannoneggeranno. Casomai potrebbero invidiarvi per il mare, la sabbia e, soprattutto, lo squacquerone (come cavolo si scrive?!?). L'acacia no, quella ce l'abbiamo anche noi. Anzi, dovremmo pure smielare e farne del miele ;)))Ci invidiate? No? Acc!!!

dottorgioia ha detto...

Smielare l'acacia. Eh beh... però un po si, eh. :)