domenica 23 gennaio 2011

Dalla Romagna con furore

Bene, eccomi qua. Una madre che ha deciso di cambiare le cose, a modo suo.

Ad essere onesta, dovrei dire una madre e un padre, ma lascio che PapAngelo parli per sè e mi limito a dire la mia.

Questo paese mi fa schifo. Mi da letteralmente il voltastomaco. Ho la nausea se penso non tanto al grande B, quanto al fatto che, gira e rigira, alla fine tutti lo lasciano tranquillo lì. Anzi, lo incoraggiano, lo rinforzano, che alla fine gli va bene così com'è. Non parlo solo di chi lo vota, l'esercito dei narcotizzati (e rimbecilliti) da anni di pubblicità tette&culi in tv (si può dire tette&culi? Si, son passate le 22). Parlo anche di quelli che, in teoria, dovrebbero fare opposizione, e non si oppongono. Parlo di chi si lascia vincere dal qualunquismo e dalle frasi fatte e poi non muove un dito. Parlo di chi ha le idee e non le condivide, non le difende, se le tiene in un cassetto per farle vedere ai parenti alle feste comandate.

Provocazione qualunquista: Si fa presto a parlare, bisognerebbe cambiare tutto, ribaltare la società.

Certo, d'accordissimo. Ma per cambiare tutto, bisogna sempre cominciare da qualcosa. E la società, indovinate un po'? E' fatta da individui. E' fatta da me, da te, da lui, da lei, e anche da quelli lì in fondo.

Ecco, io amo il paese, e siccome adesso così com'è mi fa schifo, io comincio a cambiare le cose. A modo mio. Nel mio modo: di essere, di pensare, di agire. E si, anche di avere.

Criptica? Logorroica? Ovvio, credevate mica di cavarvela con una slide di power point?!?

A mio avviso, ci sono due modi radicali per cambiare le cose davvero: uno è il napalm, ma non sono abbastanza arrabbiata per sponsorizzarlo. Non ancora, almeno.
L'altro è l'esempio: essere esempio vivente dell'alternativa possibile, dimostrare concretamente che un'altra etica, un altro stile di vita, un'altra scala di valori possono esistere.
Dimostrare a chi? A tutti, alla mia famiglia, a mio figlio, agli amici, ai colleghi, a chi mi sta accanto, a chi mi conosce e a chi non mi conosce. E se non capiscono pazienza, io la mia parte l'ho fatta, la faccio, tutti i giorni quando compro un prodotto perché mi serve e non perché fa status, quando mangio seguendo i sapori e non le confezioni, quando scelgo i libri e non i dvd o, peggio ancora, i reality. Cosa c'è di reale in un reality? Nulla, niente, zero assoluto. La realtà è fatta di albe e tramonti, di lavoro, di dignità, di socializzazione, di solidarietà, di litigi a volte, ma anche di affetti, famiglie, amore.

Ecco, questo ha guidato la mia scelta, queste sono le motivazioni che mi hanno fatto scegliere di vivere al mare, in una cittadina rinascimentale che fa bene agli occhi e al cuore, di traslocare in una casa più piccola, di guadagnare probabilmente di meno, continuando a fare un lavoro che mi piace, di trascorrere più tempo di qualità con la mia famiglia. Perché facciamo a capirci: ok che il tempo con la famiglia debba essere principalmente di qualità e non di quantità, ma meno di 4 ore al giorno non è qualità, è stipsi!

Ah, a proposito: ho trovato casa. E' una parallela del porto canale. A meno di 700 mt dal mare. 8 minuti a piedi. A meno di 800 mt dalla stazione. 9 minuti a piedi. A 200 mt dal Portolotto. E' perfetta.

lunedì 10 gennaio 2011

Disoccumamma

Sono una madre disoccupata.

No, non è una di quelle storie vergognose di lavoratrici vessate dai capi perché hanno deciso di avere un bambino e poi mobbate all'inverosimile finché non si convincono a dimettersi con un incentivo di 6 mesi... (oddio, non che la mia ex-azienda si sia particolarmente distinta per politiche illuminate a sostegno della maternità, soprattutto dopo i recenti cambi direzionali, ma rispetto a tante realtà tipicamente italiane non potevo davvero lamentarmi).
No, io sono disoccumamma per scelta.

Io e PapAngelo (che a breve sarà un disoccupapà) abbiamo fatto una scelta di vita: andiamo a vivere al mare. Abbiamo scelto Rimini, principalmente per due motivi.
1. Ci si sta da Dio
2. E' in Romagna, dove notoriamente si sta da Dio
E poi, ovviamente, c'è il mare. C'è un bel marina dove potremmo tenere in futuro una barchetta a vela. C'è una grande spiaggia dove si può giocare e correre tutto l'anno. E poi è una bellissima cittadina rinascimentale, con un centro storico delizioso e poco trafficato dai turisti anche in pieno agosto.

Incredibile ma vero, i turisti son tutti in spiaggia e sul lungomare. E basta. Cioè, non si spostano. Sono turisti stanziali. Molto stanziali. Ma nemmeno 100 metri per andare a prendere la piadina... se la fanno portare all'ombrellone o, in mancanza, digiunano. D'altronde a Rimini non c'è mai mancanza, quando si tratta di servizi ai turisti.

Rimini è anche una città con un'altissima qualità della vita, eccellenti servizi, una fiera importante, l'aeroporto, la stazione ferroviaria, ottimi ristoranti, gradevolissimi caffè all'aperto. Musei, chiese, esposizioni e avvenimenti d'arte. E l'entroterra è ricchissimo di storia, cultura e posticini speciali da scoprire in una gita pomeridiana con il cucciolo.

Solo due cose mi perplimono di Rimini: il meeting di CL, che per fortuna dura solo una settimana, e gli orari degli asili nido, che per regolamento comunale non possono aprire più di 8 ore al giorno (babysitter, babyparking e centri gioco privati ringraziano...). Ma come dire... chi volete che noti due piccole macchioline di fango sull'orlo dei nostri jeans di adrenalinico entusiasmo?

Cmq, niente panico, lo status di disoccumamma è solo temporaneo, a breve (anzi, brevissimo) sarò di nuovo una MammaLavoratrice. Ma secondo voi, posso chiedere l'assegno di disoccupazione per due mesi?

lunedì 3 gennaio 2011

Chi ben comincia...

Bene. Eccoci qua. Tutto bene? Passate bene le feste? Anno nuovo, vita nuova, eh?

Eh. Anche no.

Il cucciolo ci ha graziato per Natale, la maledizzzione del virus finesettimanale ha risparmiato la più santa di tutte le feste. Alleluja alleluja. (Non si può dire lo stesso della maledizzzione del mal di schiena, ma questa è un'altra storia...)

Già MammaGioia e PapAngelo sognavano la fine dell'isolamento forzato, le prossime fantastiche gite domenicali ai parchi con gli animali, le lunghe passaggiate sul lungo lago o, ancora meglio, al mare... un nuovo meraviglioso anno di lunghi, lunghissimi week end...

E infatti, puntuale come la mucchia dopo la puzzetta, sabato 1 gennaio 2011 al cucciolo è venuto un febbrone da cavallo.
Diagnosi: influenza.
Bene, a casa dal nido fino a tutto il prossimo venerdì.

Buon anno nuovo a tutti.